Palazzo Marino in Musica

Stagione 2015. IV edizione

 

Mondi Sonori

 

3 maggio – 4 ottobre 2015

 

I sei concerti della stagione 2015 di Palazzo Marino in Musica, ispirati ognuno a una delle sei opere d’arte icone di ExpoinCittà, valorizzate in occasione dell’Esposizione Universale, hanno raccontato differenti mondi sonori: dal primo Barocco all’opera italiana dell’Ottocento, fino alla sperimentazione della musica contemporanea.

Si sono esibiti i musicisti delle più illustri scuole milanesi, rinomate a livello europeo, messi a confronto con le eccellenze di ensemble che rappresentano il presente e il futuro della musica: la prassi esecutiva storica di Arcantico accanto all’avanguardia dei brani contemporanei eseguiti dal mdi Ensemble, dalle nuove forme di incontro tra diversi linguaggi artistici di EquiVoci Musicali, alle composizioni di Ruggerò Laganà e Lorenzo Erra, eseguite in prima assoluta a Palazzo Marino.

 

Domenica 3 maggio 2015

In musiche Nuove (Pellizza da Volpedo, Il Quarto Stato)

 

Sono linguaggi nuovi, sottili e ricchi di sorprese quelli dei compositori del Novecento che si ispirano ai canti popolari tramandati oralmente, di cui sovente si è perduta l’origine. Come il Gymel di Castiglioni del 1960 che ripercorre una tecnica compositiva del primo rinascimento inglese o i canti della tradizione polacca e le danze di Lutoslawski, come lo sguardo alla tradizione ungherese di Kurtág o come Bussotti, che fa dialogare un trio d’archi mettendo in scena liti e distensioni con uno stile fortemente popolare. Ad eseguire i brani un gruppo di giovani musicisti con un’esperienza e una carriera ormai solida nell’ambito della musica contemporanea, il mdi ensemble, con la partecipazione del mezzosoprano Rachel O’Brien per l’esecuzione dei capolavori di Berio, Quattro canzoni Popolari, e di Ravel le Chansons Madécasses tratte da canzoni del Madagascar che alla sua prima esecuzione fece rumore per il messaggio anticolonialista.

 

Domenica 5 luglio 2015

La scuola della liuteria (Raffaello, Lo sposalizio della Vergine)

 

Appartiene all’area lombardo-veneta un vasto repertorio di compositori che qui sono nati, si sono formati e hanno contribuito a diffondere in Europa la liuteria, nata tra Brescia e Cremona e considerata ancora la migliore del mondo. Con Arcantico, orchestra d’archi diretta da Cinzia Barbagelata, che si avvale di strumenti storici, la ricerca musicale narra e celebra i più eccelsi musicisti e compositori della Repubblica di Venezia e del Ducato di Milano, proponendo un percorso che ha spaziato dai musicisti della Corte dei Gonzaga come Giovanni Battista Buonamente e Carlo Farina, ai virtuosi violinisti e compositori barocchi Biagio Marini e Pietro Antonio Locatelli, da Giovanni Battista Sammartini a Antonio Vivaldi.

 

 

Domenica 7 giugno 2015

Musiche d’amore (Hayez, Il bacio)

 

Non più stereotipo eroico o modello di comportamento sublime, la donna è la vera, nuova, protagonista del melodramma italiano. Ama, gioisce, uccide, patisce di gelosia, si sacrifica. Il concerto, a cura della Scuola Musicale di Milano, ha proposto arie, duetti e un quartetto tratti dalle opere dei compositori che hanno creato le grandi figure femminili: un viaggio nell’amore passionale e romantico di Violetta e Germont (La traviata, Verdi) e di Alvise in attesa dell’amata Laura (La Gioconda, Ponchielli); nel presagio del drammatico epilogo di Lucia (Lucia di Lammermoor, Donizetti), nella “recondita armonia di bellezze diverse” che Cavaradossi esalta nel I atto di Tosca, fino al III quadro di Bohème di Puccini, nel quale due donne innamorate s’incontrano, litigano, si riconciliano con i loro amanti: l’impertinente Musetta e la romantica Mimì, che invano Rodolfo vorrebbe sottrarre a un destino inesorabile.

 

Domenica 2 agosto 2015

Note per la semina (Michelangelo, La pietà Rondanini)

 

EquiVoci Musicali, formazione che vuole rinnovare il rito del concerto classico realizzando spettacoli in cui la musica dialoga con altri registri comunicativi e artistici, ha celebrato la natura con Note per la semina, ispirato al capolavoro letterario di Jean Giono, L’uomo che piantava alberi. Come la Pietà Rondanini, pietra grezza che sembra nascere prorompente dalla roccia, rompe e innova lo stile, così il concerto-spettacolo, distaccandosi dall’esecuzione classica puramente musicale, ha narrato il miracolo della semina, l’amore per la natura, la terra, il mondo. La magia del repertorio vocale da camera con esecuzioni da Bach a Mahler, attraverso le celebri sonorità della Gymnopédie di Satie e della Pavane di Fauré. Infine le suggestioni contemporanee di compositori come Pärt e Tiersen. Sul palco il mezzosoprano Rachel O’Brien, la voce recitante dell’attrice Elda Olivieri, la danza di Elisa Risitano, il pianoforte di Loris Peverada e il violoncello di Andrea Anzalone.

 

Domenica 6 settembre 2015

Oltre le note (Fontana, Il taglio)

 

Suono o rumore? Quando il rumore diventa suono e quando il suono in realtà è rumore? Cosa crea la differenza? Composizioni attuali, accanto ad altre scritte nella seconda metà del Novecento sono state interpretate da dieci flauti, un cembalo piccolo e quattro percussionisti con supporti elettronici in un concerto tutto contemporaneo, che si è spinto oltre il suono organizzato mediante le note tradizionali, per dimostrare che in realtà tutto è suono. Un’esperienza musicale in compagnia dell’Orchestra di Flauti del Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano in collaborazione con i Dipartimenti di Percussioni, Composizione e Musica con nuove tecnologie.

Immagini soggette a copyright ©Luisa Mizzoni

 

Immagini soggette a copyright ©Luisa Mizzoni

Domenica 4 ottobre 2015

Musica conviviale (Leonardo da Vinci, L’ultima cena)

 

La stagione 2015 si è conclusa ritornando al mondo della musica antica con un percorso proposto dall’ensemble strumentale Moto Eccentrico, espressione dell’Istituto di Musica Antica della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado – Fondazione Milano, che ha eseguito un concerto per flauto e clavicembalo di Georg Philipp Telemann e alcuni brani del compositore e trattatista francese Jean-Philippe Rameau, che esprimono diversi momenti dell’attività dell’autore: due concerti (per clavicembalo, flauto e viola da gamba) e la cantata Orphée (per soprano, flauto, viola da gamba e basso continuo), datata 1721, interpretata dal soprano Manuela Andreola. Musica conviviale e senza tempo, come il capolavoro di Leonardo.